giovedì 31 marzo 2011

La macchina infernale

Il giorno di Natale è entrata in casa nostra la wii, da allora tutte le sante sere, quando torno a casa, la prima domanda è questa: "mamma, possiamo giocare alla wii?", lontani i tempi in cui  andavano a nascondersi appena sentivano i miei passi sulle scale e io dovevo fare la scena madre: "ma non ci sono i miei bambini? Dove sono? Sono usciti da soli?"e via così per non meno di 10 minuti, dopodichè uscivano urlando e io fingevo di spaventermi...Ora non mi salutano nemmeno, appena varco la soglia ecco la fatidica domanda.
Il tempo presatabilito è un ora di gioco, ma ci arrivano ben poche volte per vari motivi. Ecco la durata media di una sfida a Mariokart:
-2 minuti: litigano su chi deve accendere, su chi deve tenere il controller namberuan, su che pista scegliere e io faccio spegnere tutto;
-1 quarto d'ora: il 5enne non riesce a decidere che personaggio utilizzare e continua a passare la manina rossa sul video (bip, bip, bip...), Oreste la segue con lo sguardo e con le zampette, il 5enne non presta più attenzione ai personaggi ma fa apposta a far impazzire il gatto, la sorella si rompe, litigano e finisce come sopra;
-1/2 ora: si menano ad ogni intervallo tra una gara e l'altra, alla fine uno dei due lascia le piste lanciando il volante.
- 3/4 d'ora: potevamo quasi farcela, ma la 7enne comincia a prendere in giro il 5enne, perchè lei arriva SEMPRE prima e lui no. Egli non essedo ancora allenato a gestire le provocazioni con tecniche umoristiche, si incavola come una bestia e usa il volante percuotendo ripetutamente il cranio della sorella. Fine dei giochi.

Procrastinazione

Ecco, questo è il mio peggior difetto. Dopo anni di opere di autoconvincimento e training autogeno, che non hanno dato i risultati sperati, ho cercato la soluzione on line: 10 cose da sapere..., 7 modi per smettere..., 5 risposte al problema..., ho anche stampato tutte le regole belle in grande, ma a tutt'oggi nulla è cambiato: quando devo affrontare una qualsiasi attività che non richiede necessariamente urgenza (ovviamente se devo vestire e lavare me e i pargoli al mattino non è che aspetto domani), io prorogo, rimando, procrastino all'infinito facendo altro o cazzeggiando, finchè tutta l'enorme massa mi travolge obbligandomi ad espletarla per ieri.
Detto questo, ero attanagliata dal dilemma: sfrutto la pausa pranzo per finire i lavoretti miei o scrivo il mio primo post? Indovina? D'altro canto sono due giorni e una notte che sono gasata per 'sta cosa. Adesso che son qui ho il blocco dello scrittore, (manco avessi uno stuolo di lettori), comunque una cosa la vorrei dire: ORA sto provando felicità, ORA invece è già finita, ma non è sempre così? La felicità un attimo prima c'è (e ti pervade) e un attimo dopo non riesci più a riacchiapparla.
Bene, la pausa pranzo è finita ed io come al solito non ho combinato un emerito, vado ad espletare.

mercoledì 30 marzo 2011

FINALMENTE...


...all'alba delle 23 e venti, abbiamo finalmente capito come si toglie la navbar e adesso...tutti a nanna...

...sono UNA BLOGGER!!